Il governo sta mettendo in campo un nuovo piano di nove punti per affrontare il massiccio arrivo di migranti.
Il vertice di domani a Palazzo Chigi sul dossier migranti valuterà il nuovo piano di nove punti per contrastare gli effetti dei migliaia di arrivi nei prossimi anni e gestire al meglio la questione flussi. L’obiettivo del governo Meloni è sostenere i paesi di partenza in difficoltà del Nord Africa, in primis la Tunisia con accordi e finanziamenti, ma anche con i Balcani per contrastare la rotta Balcanica.
Il piano, studiato dal ministro degli Esteri Tajani e quello degli Interni Piantedosi, verrà valutato dalla premier Meloni. Secondo le prime indiscrezioni, il Viminale starebbe predisponendo almeno un Cpr, centri di permanenza per i rimpatri, in ogni regione. Al momento sono 10 quelli attivi e sono a Torino, Roma, Brindisi, Palazzo San Gervasio, Bari, Trapani, Caltanissetta, Macomer, Gradisca d’Isonzo.
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Più accoglienza ma anche rimpatri più veloci
Il ministro Piantedosi vuole coinvolgere anche altri dicasteri. Alla cabina di regia che si terrà domani a Palazzo Chigi infatti parteciperà anche il ministro Crosetto per un supporto della Difesa nella gestione dei migranti, e Nordio per velocizzare i tempi dei rimpatri. Per quanto riguarda questo tema, una delle idee di Piantedosi è eseguire rimpatri forzati accompagnati, tra espulsione obbligatoria e rientri volontari con una somma di denaro.
In generale, come riporta il Corriere, saranno ampliate le strutture di assistenza ai migranti in Sicilia e Calabria, per velocizzare le procedure di aiuto e trasferimento per non “stressare i territori” che già sono in sofferenza, infatti, i prefetti hanno chiesto ai sindaci strutture ricettive di qualsiasi genere per accogliere i richiedenti asilo.
Nel frattempo il vicepremier e capo della Farnesina Tajani continua i negoziati per accordi con i paesi del Nord Africa mentre ieri ha incontrato i presidenti di Serbia e Albania e i suoi omologhi di Austria e Bosnia. Con loro si è convenuta l‘opposizione al traffico di esseri umani. Il diplomatico ha sottolineato che questa lotta non può essere solo italiana ma c’è bisogno del coinvolgimento di tutti i paesi. Inoltre, ha precisato di essere favorevole all’immigrazione regolare anche perché le nostre imprese hanno bisogno di lavoratori.
Questo dossier migranti è stato oggetto anche del colloquio tra la premier Meloni e il presidente della Repubblica Mattarella che conviene con un intervento necessario.